Virus e Latte Umano: Trasmissione o Protezione?

La Fondazione Iolanda Minoli ha finanziato la ricerca “Viruses and Human Milk: Transmission or Protection?” condotta da:
Rachele Francese 1, Chiara Peila 2, Manuela Donalisio 1, Cristina Lamberti 3, Simona Cirrincione 3, Nicoletta Colombi 4, Paola Tonetto 2, Laura Cavallarin 3, Enrico Bertino 2, Guido E. Moro 5, Alessandra Coscia 2, David Lembo 1

1 Department of Clinical and Biological Sciences, Laboratory of Molecular Virology and Antiviral Research, University of Turin, Orbassano (TO), Italy;

2 Department of Public Health and Pediatrics, Neonatal Intensive Care Unit, University of Turin, Italy;

3 Institute of the Science of Food Production – National Research Council, Grugliasco, TO, Italy;

4 Biblioteca Federata di Medicina “Ferdinando Rossi”, University of Turin, Turin, Italy;

5 Italian Association of Human Milk Banks (AIBLUD), Milan, Italy

La ricerca è stata pubblicata su: Advances in Nutrition; Volume 14, Issue 6, November 2023, Pages 1389-1415, https://doi.org/10.1016/j.advnut.2023.08.007

 

Importanza del lavoro

Il latte umano (LU) è considerato la migliore fonte di nutrimento per la crescita e la salute del bambino. Questo nutrimento è unico e cambia costantemente durante l’allattamento per adattarsi alle esigenze fisiologiche del neonato in via di sviluppo. Ma il LU è anche riconosciuto come una potenziale via di trasmissione di alcuni patogeni virali, anche se la presenza di un virus nel LU raramente porta a una malattia nel neonato. Questo intrigante paradosso può essere spiegato considerando le proprietà antivirali intrinseche del LU. In questa rassegna completa e presentata in maniera schematica, gli Autori descrivono quali virus sono stati finora individuati nel latte materno e qual è il loro potenziale rischio di trasmissione attraverso l’allattamento al seno. Vengono descritti tutti i composti antivirali del LU, insieme a un’analisi dei loro meccanismi d’azione, sia dimostrati che ipotizzati.

Infine, viene anche analizzato l’impatto dei vari metodi di pastorizzazione e di  conservazione del LU sulla rilevazione e sulla trasmissione dei virus, e sui composti antivirali del LU.

Viene evidenziato che attualmente esistono conoscenze approfondite sulla potenziale trasmissione di patogeni virali attraverso l’allattamento al seno e sulle proprietà antivirali del latte materno. Le evidenze attuali suggeriscono che, nella maggior parte dei casi, è assolutamente inutile privare un neonato di questo nutrimento di alta qualità e che la continuazione dell’allattamento al seno è nell’interesse sia del bambino che della madre.

 

Razionale

Il LU è considerato il nutrimento ideale per i neonati e i lattanti: è un fluido biologico dinamico specie-specifico che varia in larga misura da una donna all’altra e durante l’allattamento adattandosi alle esigenze fisiologiche del neonato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento al seno esclusivo fino a 6 mesi di età come la migliore forma di nutrizione per la crescita e lo sviluppo dei bambino. Queste raccomandazioni considerano anche gli effetti benefici dell’allattamento al seno sui risultati di salute a breve e a lungo termine della madre e del bambino. Il LU svolge il ruolo più critico nella protezione dalle infezioni sia per i neonati a termine che per quelli pretermine. Tuttavia, è stato descritto un intrigante paradosso  riguardo all’attività protettiva del LU nei confronti delle infezioni virali: diversi agenti patogeni virali sono stati rilevati nel LU, ma il contenuto di questi patogeni raramente porta a un’infezione o a una malattia nei neonati.

Questa evidenza può essere spiegata considerando l’universo unico dei componenti bioattivi del LU: infatti in questo biofluido sono stati trovati non solo fattori immunologici, ma anche componenti antinfettivi aspecifici, che forniscono la prima linea di difesa contro gli agenti patogeni. Tuttavia, questo complesso sistema è ancora parzialmente sconosciuto, probabilmente a causa della natura estremamente variabile del LU. Al meglio delle nostra conoscenza, non esiste al momento una revisione completa della letteratura su questo argomento, compreso un confronto dei relativi risultati.

Meccanismi di azione componenti antivirali

Figura. Meccanismo di azione delle componenti antivirali del latte umano

In questo studio, gli Autori descrivono quali virus sono stati finora individuati nel LU e quale sia il potenziale rischio di trasmissione di questi  virus attraverso l’allattamento al seno. Viene fornita una descrizione di tutti i composti antivirali conosciuti del LU, insieme a un’analisi dei loro meccanismi d’azione dimostrati o ipotizzati (Figura).

Infine, poiché il latte umano donato è considerato la scelta migliore quando il latte materno non è disponibile, gli Autori hanno analizzato anche l’impatto dei metodi di pastorizzazione e di conservazione sul rilevamento e sulla trasmissione dei virus e sui composti antivirali del LU.

 

Discussione e conclusioni

Considerando l’alta frequenza di rilevamento di agenti patogeni virali nel LU e, allo stesso tempo, la pletora di fattori antivirali cosa è ragionevole concludere? Il latte materno è un biofluido che trasmette i virus o che protegge dalla loro infezione?

Dalla letteratura presa in considerazione si possono evidenziare i seguenti concetti:

– Da un lungo elenco di virus, solo gli acidi nucleici virali sono stati finora rilevati nel LU; tra questi, solo pochi virus hanno mostrato la capacità di replicarsi in una coltura cellulare. La rilevazione di componenti virali e/o cellule infette nel LU potrebbe essere la conseguenza di un’efficace replicazione virale in questo biofluido nella ghiandola mammaria o, in alternativa, potrebbe riflettere un’origine dal compartimento vascolare con la diffusione di virus e cellule infette alla ghiandola mammaria o al latte.

– Il citomegalovirus (HCMV), il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus linfotrofico umano (HTLV) e il virus Ebola (EBOV) sono gli unici virus per cui è stata dimostrata una trasmissione madre-bambino attraverso l’allattamento al seno, ma il tasso di trasmissione, in particolare per l’HIV e l’HCMV, è generalmente inferiore a quello previsto. La trasmissione attraverso il LU è rara o ancora incerta per la maggior parte degli altri virus. Dimostrare che il LU è la via di trasmissione di agenti patogeni virali clinicamente rilevanti è di fatto un compito impegnativo nel periodo neonatale, e richiede l’esclusione di altre vie di trasmissione potenziali e/o altamente efficaci.

– Diversi componenti antivirali, ancora parzialmente sconosciuti, mediano l’attività protettiva del LU. Il meccanismo d’azione antivirale più frequente è l’inibizione delle fasi iniziali della replicazione virale. Questi componenti del LU sono spesso dotati della capacità di legare i recettori virali o cellulari, impedendo così il legame con il virus e bloccandone l’ingresso nella cellula ospite. La maggior parte degli studi condotti è stata eseguita in vitro, e l’azione antivirale specifica in vivo di numerosi composti non è ancora stata convalidata. Inoltre, gli Autori hanno osservato che l’attività antivirale dei biofattori segnalati è di solito parziale, cioè non sono in grado di inibire completamente un’infezione virale. Ciò suggerisce che essi possono cooperare nel mediare un’azione antivirale nel LU.

– Sebbene sia stato chiaramente affermato che le proprietà antivirali del LU sono inattivate dal riscaldamento estremo, sono emerse prove contrastanti sull’effetto della pastorizzazione (pastorizzazione Holder e pastorizzazione ad alta temperatura per un breve periodo). Diversi studi sull’HIV e sull’HCMV hanno dimostrato che il  congelamento riduce l’infettività del LU, ma non impedisce completamente la trasmissione virale. Tuttavia, la pastorizzazione è in grado di inattivare questi patogeni. Solo pochi studi sono stati pubblicati sugli altri virus.

Nel complesso, le conoscenze sulla potenziale trasmissione di agenti patogeni virali attraverso l’allattamento al seno e sulle proprietà antivirali del LU sono attualmente in fase avanzata. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per chiarire il rapporto rischio/beneficio dell’allattamento al seno per alcune infezioni materne conosciute o emergenti e per analizzare come le componenti bioattive cooperino nel mediare l’azione antivirale del LU. L’evidenza attuale suggerisce che, nella maggior parte dei casi, è inutile privare il neonato di questo nutrimento di alta qualità e che la continuazione dell’allattamento al seno sia nell’ interesse del bambino e della madre.